Visto che è stato chiesto un articolo che spiegasse a fondo i meccanismi dell’insulina nella sua azione infiammatoria/antinfiammatoria, mi sono chiesto se ci fossero le basi per capire questi aspetti relativi ad un ormone così importanti e con così tanti effetti sul nostro organismo.
La risposta è stata ovviamente no, diciamo che molti aspetti legati all’infiammazione sono materia davvero complessa, che spesso è conosciuta solo da chi studia in maniera iper specialistica questi aspetti.
Visto che siamo famosi per poter spiegare facilmente concetti assai difficili, vorrei provare a spiegare due fenomeni molto importanti e legati all’infiammazione legata allo stress ossidativo e ai prodotti di glicazione avanzata, che sono aspetti legati a meccanismi ancestrali dell’immunità.
Sullo stress ossidativo ormai abbiamo detto molto, per un ottimale stato di salute deve esistere un buon equilibrio tra la produzione di radicali liberi e la loro eliminazione da parte della barriera antiossidante dell’organismo.
Un eccesso di radicali liberi attiva direttamente specifici recettori del sistema immunitario, così come ossida lipidi, che sono il costituente primario delle membrane cellulari, proteine e basi azotate, strutture che devono essere rimosse e sostituite in cui il sistema immunitario avendo il ruolo di spazzino ha un ruolo assolutamente fondamentale.
Anche avere troppo pochi radicali liberi non va bene, perché il sistema immunitario usa la produzione di radicali come arma di attacco contro batteri, virus e cellule neoplastiche, un ambiente di eccesso di antiossidanti impedisce al sistema immunitario di usare una delle sue armi più efficaci.
Una categoria di sostanze di cui si parla poco, ma che gioca un ruolo fondamentale sia nell’invecchiamento che nell’attivazione dei meccanismi infiammatori sono gli AGE, acronimo che sta per prodotti di glicazione avanzata.
Noi sappiamo che il glucosio, che è un’aldoesoso e a maggior ragione il fruttosio che è un chetoesoso, contengono un gruppo carbonilico, il glucosio lo ha terminale, mentre il fruttosio lo ha sul carbonio 2.
Il carbonile è un gruppo molto reattivo che ama molto gli aminoacidi e forma una reazione che si chiama di Maillard.
Questa reazione è molto utile nella cottura del cibo, visto che è quella che dona quell’aspetto marroncino alla carne cotta e la rende buonissima, ma la stessa cosa avviene spontaneamente nel nostro organismo con conseguenze piuttosto infelici.
Tanto maggiore è il tasso di glucosio che abbiamo nel sangue, tanto maggiore sarà il tasso di glicazione, giusto per capirci si misura l’emoglobina glicata nella diagnosi del diabete perché è un ottimo indicatore di quanto glucosio circoli cronicamente nel sangue.
Le proteine glicate sono proteine che vedono alterata la loro struttura e devono essere sostituite, per cui un alto tasso di strutture glicate, oltre ad essere profondamente coinvolte nel processo di invecchiamento, sono un importante trigger dei recettori dedicati a riconoscere gli AGE, che si chiamano proprio RAGE, importantissimi attivatori dell’inflammasoma e dell’infiammazione che ne consegue.
Per tenere calmo e tranquillo il sistema immunitario è una buona idea mantenere gli zuccheri ad un livello meno glicante possibile, e i ROS in un intervallo che consenta il loro pieno utilizzo, ma che non causi danni alle strutture.
Questi due aspetti godono di una grande attenzione da parte del Metodo Apollo perché sono alla base della low grade inflammation, e della sindrome metabolica, insieme ovviamente all’eccesso cronico di insulina.
Prossimamente cercheremo di capire quali siano i meccanismi che spiegano l’azione antinfiammatoria dell’insulina e quelli che invece spiegano la sua azione infiammatoria, come sempre è tutta questione di quantità…
Per approfondire: