L’Odontoiatria Funzionale è parte integrante della Medicina Funzionale, cioè di quel particolare approccio medico basato sulla ricerca individualizzata delle cause delle malattie. Il Metodo della medicina funzionale fonda infatti le sue radici nella ricerca e nell’evoluzione della scienza nutrizionale, della biologia, della biochimica, della genomica, del microbioma e dell’epigenetica (multidisciplinarietà), andando ad indagare tutte le potenziali cause (multifattorialità) delle patologie. La MF considera l’essere umano un unicum irripetibile determinato dal genoma e modellato da stimoli epigenetici, il cui stato di salute si basa sull’equilibrio di tutte le funzioni metaboliche e sulla resilienza agli stimoli ambientali di ogni natura (chimici, nutrizionali, atmosferici, sociali, culturali, economici). Conosciute le cause, lo scopo della MF è quindi quello di intervenire sui fattori epigenetici modulanti (“togliere ciò che è in più“), sull’integrazione di ciò che è mancante (“mettere ciò che è in meno”) al fine di ristabilire l’omeostasi dell’Olobionte*.
Il simbolo della Medicina funzionale è un albero, che rappresenta sia l’ Essere Umano, sia la Medicina Funzionale stessa: alla radice si trovano tutti i fattori genetici ed epigenetici, il tronco rappresenta il Sistema Organizzativo fondamentale (e i suoi eventuali squilibri), la base dei rami i segni e i sintomi con cui le patologie si manifestano e che la MF deve imparare a leggere (diagnosi del Sistema di organi), mentre i rami e le foglie simboleggiano le diverse specializzazioni mediche che intervengono nel processo di cura; come appare evidente esso è basato sulla terapia o gestione della causa e non del sintomo, sull’individualizzazione, sul rapporto di partnership medico/paziente, sulla comunicazione e collaborazione interdisciplinare e sul follow up. La medicina funzionale, inoltre, ha un intento fortemente preventivo: non solo interviene sullo studio e l’intercettazione dei fattori di rischio, ma cerca in ogni modo di evitare la cronicizzazione delle patologie, comunicando al paziente gli stili di vita e gli interventi epigenetici più appropriati.
L’Odontoiatria è una delle branche mediche più “funzionali”, già ab origine: da sempre infatti gli odontoiatri si occupano della prevenzione e terapia di patologie di origine multifattoriale, come ad esempio la carie (la malattia più diffusa al mondo) e la malattia parodontale (sesta patologia al mondo per diffusione). Le nuove conoscenze e nuovi studi recentemente pubblicati (come ad esempio quelli sulla correlazione tra salute orale e diabete, Alzheimer, malattie cardiovascolari ecc.) attribuiscono all’Odontoiatria un ruolo chiave nella terapia causale di base, spesso sottovalutato o misconosciuto. Un valido esempio di questo è l’effetto della terapia causale parodontale nella drastica riduzione delle citochine infiammatorie seriche periferiche, effetto che perdura fino a SEI MESI dopo l’intervento e che rappresenta quindi un supporto fondamentale e praticamente privo di controindicazioni (al contrario di un farmaco) per la gestione di malattie infiammatorie sistemiche croniche.
Un odontoiatria inoltre si occupa di un apparato (il cavo orale) con un grande numero di organi differenti per funzione ed interazione sistemica generale: non solo denti (ben 32 organo/dente), ma anche mucose, ossa, muscoli, tessuti connettivi, legamenti, articolazioni (l’articolazione temporo mandibolare,) ghiandole (salivari ed esocrine), organi sensitivi e funzionali complessi (la lingua, il parodonto…), il sistema nervoso afferente ed efferente dei nervi cranici con i suoi feedback posturali (il sistema propriocettivo trigeminale, i sistemi nervosi di feed back vagali).
Il cavo orale è anche il primo tratto dell’apparato digerente, dell’apparato respiratorio e dell’apparato fonatorio; ospita un complesso microbiota (circa 1000 specie batteriche); rappresenta il primo contatto che il bambino ha con il mondo (spot palatino e riflesso della suzione) e racchiude, in un piccolo spazio, un contenuto di significati di importante valenza emotiva, relazionale, sessuale, comunicazionale ed estetica.
L’Odontoiatra è il professionista della salute che più di tutti ha la possibilità di entrare in relazione con interi nuclei famigliari, posizione privilegiata una volta esclusivo appannaggio del Medico di Medicina Generale, che lo rende in grado di evidenziare eventuali patologie genetiche o legate alla familiarità e di intercettare precocemente patologie sistemiche gravi (diabete, sindrome metabolica, tumori, malattie autoimmuni) i cui segni precoci sono spesso evidenti prima nel cavo orale che a livello sistemico (ruolo “sentinella” dell’Odontoiatra).
La nuova odontoiatria, inoltre, si avvale generalmente di ambulatori ad alta “concentrazione” tecnologica e sanitaria, rappresentando una delle punte di diamante della libera professione: questo permette ai pazienti di avere a disposizione, vicino a casa, delle strutture dall’organizzazione complessa in grado di occuparsi della loro salute e di quella dei loro famigliari con un grado di assistenza riscontrabile soltanto, per altri aspetti medici, in grandi strutture ospedaliere.
Tutto questo rende già di per sé l’Odontoiatria “funzionale”, ma quello di cui si ha veramente bisogno oggi è di sviluppare una nuova cultura della professione, che al di là delle etichette, sia sempre più rappresentativa del valore primario su cui la Medicina si basa: l’amore per la cura dell’Essere Umano, al cui sviluppo armonico l’Odontoiatria deve continuare a collaborare e partecipare con scienza, coscienza e passione.
* Olobionte: insieme cooperativo di un essere vivente e del suo microbiota.
A cura di: Dott.ssa Alessandra Carrera – Odontoiatra