Tutto quello che devi sapere sull’istamina e nessuno sa spiegarti!
L’argomento di oggi è davvero fondamentale nelle malattie dermatologiche, ovviamente non solo in quelle, ma visto il nostro focus cercheremo di declinare il tutto alla psoriasi e alla dermatite atopica.
- Questo articolo riguarda specialmente le persone che ai test allergici risultano sensibili a troppi allergeni, sia alimentari che ambientali.
- Riguarda in special modo chi soffre di dermatite atopica “estrinseca”, quella caratterizzata da IGE ed eosinofili alti.
- Riguarda i malati di psoriasi che nonostante il protocollo autoimmune non hanno i risultati sperati.
- Riguarda quelle persone che al solo veder fragole e arance stanno male.
- Riguarda quelle persone che sono spesso ansiose e non sanno perché.
Prima di tutto: che cosa è l’istamina?
L’istamina è un derivato dell’amminoacido ISTIDINA, che ad opera di una decarbossilasi si trasforma in istamina.
L’istamina è pesantemente coinvolta nel funzionamento del sistema immunitario, in una corretta digestione, e nei meccanismi del sistema nervoso centrale, nel quale come neurotrasmettitore, comunica messaggi importanti dal corpo al cervello.
È anche una componente fondamentale dei succhi gastrici, e il suo ruolo è quello di degradare il cibo nello stomaco.
Il suo ruolo più conosciuto è quello che riguarda il sistema immunitario, se hai sofferto di allergie o intolleranze alimentari di stagione, avrai notato che i farmaci forniscono un rapido sollievo dei sintomi.
Questo perché il ruolo di istamina è quello di provocare una risposta infiammatoria immediata, serve come una “bandiera rossa” per il sistema immunitario, notificando il corpo di eventuali aggressori potenziali.
L’istamina provoca la dilatazione dei vasi sanguigni in modo che i globuli bianchi possono trovare rapidamente l’infezione o l’invasore.
Il problema nasce con l’eccessivo accumulo di istamina, il mal di testa, il prurito e l’arrossamento sono tipici fenomeni che possono verificarsi quando l’istamina arriva a concentrazioni che non riusciamo a gestire.
Fino ad un certo livello tutto è nella fisiologia immunitaria, ma se non si degrada l’istamina correttamente, si potrebbe sviluppare quello che noi chiamiamo “l’intolleranza all’istamina”.
Poiché viaggia attraverso il flusso sanguigno, l’istamina può influenzare l’intestino, i polmoni, la pelle, il cervello, e tutto il sistema cardiovascolare, contribuendo ad una vasta gamma di problemi che sono spesso di difficile individuazione diagnosi e soprattutto collegamento.
I sintomi più comuni di intolleranza all’istamina includono:
- Mal di testa / emicrania
- Difficoltà ad addormentarsi, facile eccitazione
- Ipertensione
- Vertigini o capogiri
- Aritmia, tachicardia
- Difficoltà regolazione della temperatura corporea
- Ansia
- Nausea
- Crampi addominali
- Congestione nasale, starnuti, difficoltà respiratorie
- Ciclo mestruale anormale
- Orticaria
- Stanchezza
- Gonfiore dei tessuti
- Prurito “Sine Materia”
Quali possono essere le cause di livelli elevati di istamina?
- Allergie (reazioni IgE)
- Proliferazione batterica (SIBO)
- Permeabilità intestinale
- Sanguinamento gastrointestinale
- Bevande alcoliche fermentate come il vino, champagne e la birra
- Carenza di Diamine ossidasi (DAO)
- Alimenti ricchi di istamina
I motivi per il verificarsi di un accumulo di istamina sono fondamentalmente 3:
- Istamina “esogena” proveniente principalmente dai cibi, vedremo poi quali
- Istamina “endogena”, prodotta in risposta a stimoli direttamente dall’organismo
- Deficit del DAO a causa di alimenti che bloccano la funzionalità dell’enzima
Categoria 1 – Alimenti ricchi di istamina
- Bevande alcoliche fermentate, soprattutto il vino, champagne e birra
- Alimenti fermentati: crauti, aceto, salsa di soia, kefir, yogurt, Kombucha, ecc
- Aceto e sottaceti
- Salumi, in special modo pancetta, salame
- Alimenti inaciditi: panna acida, latte acido, latticello, pane inacidito, alimenti più diffusi all’estero
- Frutta essiccata: albicocche, prugne, datteri, fichi, uva passa
- La maggior parte degli agrumi
- Formaggi stagionati tra cui il formaggio di capra
- Frutta a guscio: noci, anacardi, arachidi e mandorle
- Verdure: solanacee, spinaci e pomodori
- Pesce affumicato e alcune specie di pesci: sgombri, lampughe, tonno, acciughe, sardine
Categoria 2 – Alimenti che provocano rilascio di istamina
- Alcol
- Banane
- Cioccolata
- Il latte vaccino
- Noccioline
- Papaia
- Ananas
- Molluschi
- Kiwi
- Fragole
- Pomodori
- Germe di grano (glutine)
- Molti conservanti artificiali e coloranti
Categoria 3 – Alimenti che bloccano il DAO
- Alcol
- Bevande energetiche
- Tè nero
- Tè Mate
- Tè verde
È stata una lunga lista, lo so, al punto tale che starai pensando “Ma che cavolo mi resta da mangiare?”, così abbiamo fatto una lista di cibi a bassa istamina.
Ricordati che la freschezza dei cibi è fondamentale quando si ha un’intolleranza all’istamina!
Ecco un elenco di alimenti a basso contenuto di istamina:
- Carne cucinata, il pollame (surgelati o freschi)
- Pesci freschi
- Uova cotte
- Riso
- Frutta fresca: mango, pera, anguria, mela, melone
- Ortaggi freschi (fatta esclusione di quelli precedentemente elencati)
- Sostituti del latte: latte di cocco, latte di riso, latte di canapa, latte di mandorla
- Oli da cucina: olio di oliva, olio di cocco
- Tisane
Come si può favorire la degradazione dell’istamina?
Una volta formata l’istamina, le sue vie di degradazione sono fondamentalmente due:
Per l’istamina tissutale e nervosa l’enzima coinvolto è la N-metiltransferasi (HMT),
L’istamina nel tratto digestivo è degradata principalmente dal diammina ossidasi (DAO).
Fare questa distinzione è fondamentale, perchè se soffri particolarmente di problematiche digestive può essere tu sia carente di DAO, al contrario se la sintomatologia è più nervosa, dermatologica, forse il problema potrebbe essere l’HMT.
L’HMT essendo un enzima coinvolto nelle metilazioni, ci apre la porta a tutte le anomalie polimorfiche che riguardano l’MHTFR e in genere il metabolismo metilatorio.
Questo sarà un argomento a puntate multiple che tratteremo approfonditamente in una serie di articoli a brevissimo giro.
Cause di bassa DAO
Endogene:
- L’intolleranza al glutine
- Permeabilità intestinale
- SIBO
- Alcool, bevande energetiche, e tè: alimenti DAO-blocking
- Mutazioni genetiche
- Infiammazione da Crohn, colite ulcerosa e malattie infiammatorie intestinali.
Sottolineiamo il fatto che la SIBO, questa sconosciuta, è una delle principali cause di eccesso di istamina digestiva, visto che il metabolismo batterico in eccesso comporta una abnorme produzione di istamina nel primo tratto digerente, intasando la capacità di degradazione del nostro organismo.
Farmaci:
- Farmaci non steroidei anti-infiammatori (ibuprofene, l’aspirina)
- Antidepressivi (Cymbalta, Effexor, Prozac, Zoloft)
- Immunomodulatori (Humira, Enbrel, Plaquenil)
- Antiaritmici (propanololo, metaprolol, Cardizem, Norvasc)
- Antistaminici (Allegra, Zyrtec, Benadryl)
- Istamina (H2) bloccanti (Tagamet, Pepcid, Zantac)
Anche gli inibitori di pompa, una classe di farmaci che riducono l’acidità gastrica e che sembrano aiutare a prevenire l’intolleranza all’istamina, possono effettivamente esaurire i livelli DAO nel vostro corpo.
Test per l’intolleranza Istamina
Eliminazione / Reintroduzione
La prova empirica più semplice è rimuovere i cibi di cui sopra per 30 giorni e reintrodurli una alla volta seguendo le linee guida che già dovresti avere.
Analisi del sangue
Si possono misurare sia i livelli di DAO che di Istamina.
Trial pratico del DAO
Se non è possibile eseguire il DAO, e in Italia è molto difficile, è possibile acquistare un integratore di DAO e utilizzandolo ad ogni pasto controllare le reazioni successive, un miglioramento della sintomatologia potrebbe significare una carenza di DAO.
Per valutare come poter affrontare una intolleranza all’istamina, occorre fare una premessa.
Ognuno ha una differente soglia di tolleranza all’istamina, che dipende da molti fattori, come il corredo enzimatico disponibile, la quantità di enzimi disponibili, la sensibilità dei recettori che legano l’istamina, quindi non tutti reagiscono allo stesso modo.
Per dirla in altre parole, qualcuno potrebbe sopportare una quantità 100 di istamina, mentre qualcun’altro potrebbe sopportare una quantità 60.
Quando la quantità di istamina presente raggiunge la soglia, scattano i sintomi allergici.
Tutti i fattori che provocano un innalzamento del livello di istamina contribuiscono ad avvicinarci alla soglia, quindi occorre scovarli e risolverli uno per uno, facendo attenzione a quelli più subdoli come la SIBO…
Diciamola in altre parole:
- SIBO 20 punti
- Istamina da cibi a lunga conservazione 10 punti
- Istamina da pollini 20 punti
Una volta superata la soglia iniziano i problemi.
Questo è un ragionamento molto importante da capire, poiché per molte persone si assiste ad un peggioramento del quadro dermatologico nei cambi di stagione, in special modo quello primavera/estate e quello estate/autunno, e ciò è spesso dovuto all’aumentata istamina da allergeni ambientali che ci porta oltre la soglia, mentre magari nel resto dell’anno non veniva mai superata.
Cercare di controllare il livello di istamina ci consente di rimuovere “punti preziosi” che possono poi portarci a tollerare molto meglio anche queste fasi dell’anno più difficili.
Per dirla in modo più chiaro, controllare quei parametri che possiamo modificare come l’istamina da cibo, o da SIBO, ci consente di sopportare meglio quello che non possiamo controllare come ad esempio l’allergene ambientale.
Cosa possiamo fare
- Rimuovere i cibi ad alto contenuto di istamina per 1-3 mesi.
- Aggiungere un supplemento di DAO prendendo due pillole in ogni pasto.
- Ancora più importante, trovare la causa principale per la intolleranza all’istamina, occorre mappare cioè i cibi ai quali si reagisce peggio.
- Se usate un farmaco che sta causando l’insofferenza, parlate con il vostro medico per farvelo cambiare.
Rimuovere i fattori ambientali controllabili, come la presenza di acari nell’ambiente o piante ornamentali di cui non si è certi del potenziale effetto allergenico.
Altro consiglio riguarda la scelta dei detergenti per la pelle e per il bucato, spesso si presta poca attenzione ai prodotti che vengono utilizzati e si rischia di sottovalutare possibili reazioni allergiche da contatto con sostanze chimiche potenzialmente irritanti.
Meglio usare prodotti certificati anallergici e con test sul Nickel svolti.
Le principali cause che notiamo sono dovute alla SIBO e all’intolleranza al glutine, che sono cause di permeabilità intestinale.
Entrambi saranno temi dibattuti nei prossimi articoli, ma se segui i consigli contenuti nel nostro libro e nelle nostre linee guida vedrai che anche la capacità di tollerare l’istamina migliorerà prestissimo.
Speriamo che l’articolo sia stato di tuo gradimento, rimani con noi per molti altri approfondimenti fondamentali per il controllo della psoriasi.
NB: L’articolo è ispirato all’ottimo pezzo di Amy Myers, comparso originariamente su “Mind Body Green”.
È stato da noi adattato in base alla nostra esperienza clinica e alla cultura italica.