Soffri di ipotiroidismo, gli esami dicono che va tutto bene, ma stai sempre male?
Sospetti di soffrire di ipotiroidismo, ma il medico dice che va tutto bene?
Devi sapere che la diagnostica di laboratorio spesso è insufficiente e fuorviante nella diagnosi di ipotiroidismo.
Un malfunzionamento della tiroide può sballare l’intero equilibrio endocrino e immunitario, quindi nelle patologie autoimmuni è primario assicurarsi una perfetta funzionalità tiroidea.
La nostra meravigliosa Franca Leccadito ci spiega come va fatta una diagnosi corretta di ipotiroidismo, come potrete vedere il tsh è davvero un parametro insufficiente…
Buona lettura
Come l’infiammazione cronica e le patologie connesse influenzano gli esami di laboratorio
L’ipotiroidismo è una malattia dove, oltre ad una scarsa produzione di ormoni tiroidei e una deficitaria conversione del T4 in T3, può verificarsi un inadeguato effetto degli ormoni tiroidei a livello cellulare per soddisfare le esigenze dei tessuti.
I sintomi tipici di ipotiroidismo comprendono stanchezza, aumento di peso, depressione, estremità fredde, dolori muscolari, mal di testa, diminuzione della libido, debolezza, intolleranza al freddo, ritenzione idrica, sindrome premestruale (PMS), pelle secca e molti altri ancora…
Purtroppo questa condizione è sottovalutata a fronte di test di laboratorio considerati normali dalla stragrande maggioranza degli endocrinologi che si occupano di tiroide.
Questa patologia è spesso correlata con depressione, ipercolesterolemia, irregolarità mestruali, infertilità, PMS, sindrome da stanchezza cronica (CFS), fibromialgia, patologia fibrocistica del seno, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), alti valori di omocisteina, anemia, gastrite, orticaria, aterosclerosi, ipertensione, obesità, stitichezza ostinata, diabete e l’insulino-resistenza. E spesso ognuna di queste malattie o sindromi viene curata e presa in esame singolarmente da vari specialisti che mancano di visione di insieme e spesso omettono di cercare la causa principale a cui ricondurre, caso per caso, queste anomalie, oppure, definendo normali i test di laboratorio per la valutazione tiroidea, non ne riconoscono l’origine.
Il TSH è attualmente ritenuto il marcatore più sensibile dei livelli tissutali periferici di tiroide, ed è erroneamente ritenuto, dalla maggior parte degli endocrinologi e degli altri medici, che, un TSH in range, sia una chiara indicazione che i livelli di ormoni tiroidei a livello tessutale sia adeguato.
Questa sottovalutazione dei sintomi è all’ordine del giorno!
Una conoscenza più approfondita della fisiologia e del meccanismo di regolazione ipotalamo-ipofisi-tiroide e degli ormoni tiroidei dimostra quanto la credenza diffusa che il TSH sia un indicatore preciso dello stato tiroideo, sia chiaramente errata.
Il TSH è inversamente proporzionale ai livelli di T3 pituitario, ma con stress, depressione, insulino-resistenza e diabete, invecchiamento, privazione calorica, infiammazione, PMS, sindrome da stanchezza cronica e fibromialgia, obesità, e numerose altre condizioni, i livelli di T3 aumentati a livello ipofisario sono spesso associati a diminuiti livelli di T3 cellulare e tissutale e ad un aumento dei livelli di T3 inversa nel resto del corpo.
Infatti l’ipofisi reagisce allo stato infiammatorio e allo stress di ogni altro tessuto del corpo.
Le condizioni di cui sopra stimolano i meccanismi locali per aumentare i livelli di produzione pituitaria di T3 (riducendo il TSH), e diminuendo così i livelli di T3 nel resto del corpo.
In questo modo, con l’invecchiamento (quindi fisiologicamente), o stress emotivo, depressione o infiammazione (quindi patologicamente), i livelli pituitari di T3 non sono correlati con i livelli di T3 nel resto del corpo ed è per questo che il TSH non è un indicatore affidabile o sensibile del vero stato tiroideo di un individuo. Infatti in molti di questi casi il TSH può essere basso e ai medici viene di solito insegnato che se questo test di laboratorio è normale la tiroide funziona bene.
Ma a causa di una risposta ipofisaria molto personale alle condizioni accennate, la maggior parte delle persone con livelli tissutali e cellulari bassi di ormoni tiroidei, avranno un TSH normale.
Il TSH è, però, solo un marker di risposta ipofisaria, non di livelli di T3 in qualsiasi parte del corpo. Il rapporto tra TSH e T3 tissutale è alterato in presenza di infiammazione sistemica o stress emotivo, depressione, insulino-resistenza e diabete, invecchiamento, restrizione calorica, (infiammazione, PMS, sindrome da stanchezza cronica e la fibromialgia, obesità).
In presenza di tali condizioni, il TSH è un marker inaffidabile di livelli tiroidei attivi e dello stato tiroideo di un individuo, e non può essere usato come indicatore di eutiroidismo.
Valore di T4 nel siero
La soppressione del TSH dovuta a stress, infiammazione etc etc, tenderebbe ad abbassare i livelli di T4 nel siero.
In presenza di tali condizioni, vi sono, tuttavia, effetti concorrenti che comportano un aumento del T4 riducendo ulteriormente i livelli tissutali di T3, rendendo T4 (o T4 libero) un indicatore poco affidabile della quantità di ormoni tiroidei disponibile nei tessuti, come per il TSH.
Tali effetti, come lo stato infiammatorio sistemico o un trauma, un intervento chirurgico o un digiuno protratto, includono la soppressione o la diminuzione della conversione del T4 in T3 che può determinare un aumento di T4 ematico in quanto determina una aumentata conversione di T4 in T3 revers e può indurre una resistenza agli ormoni tiroidei con ridotto assorbimento di T4 nelle cellule (che si traduce in un aumento dei livelli sierici di T4).
Di conseguenza, i livelli sierici di T4 spesso non corrispondono ad ottimali valori di T3 tissutale e intracellulare e, come per il TSH, il livello di T4 sierico diventa spesso fuorviante.
Miglior metodo attuale per la diagnosi
Con l’aumento della conoscenza delle complessa funzionalità tiroidea a livello cellulare, sta diventando sempre più chiaro che i livelli di TSH e T4 non sono gli indicatori affidabili che si pensava, soprattutto in condizioni di salute particolari.
È possibile e comune perciò per un individuo lamentare sintomi compatibili con ipotiroidismo, ma avere normali valori di TSH e di T4.
Anche se è vero che non esistono esami che possano dare una idea perfetta dello stato di salute della tiroide, misurando FT3, rT3, e ratio FT3/rT3 si può avere una valutazione più accurata dello stato tiroideo e questi esami possono essere utili per prevedere chi può rispondere favorevolmente alla supplementazione con ormoni tiroidei.
Molti pazienti sintomatici con bassi livelli tissutali di ormone tiroideo attivo ma normali livelli di TSH e T4 possono beneficiare in modo significativo della supplementazione/integrazione ormonale, spesso con un significativo miglioramento di stanchezza, depressione, diabete, aumento di peso, PMS, fibromialgia e numerose altre patologie croniche.
Con la comprensione della fisiologia tiroidea, diventa chiaro perché una grande percentuale di pazienti trattati con solo T4 (eutirox/tirosint) continuino ad essere sintomatici.
La Tiroxina (T4) non deve essere considerato il trattamento di elezione e spesso non è efficace in condizioni associate con ridotta conversione T4/T3 o ridotto assorbimento di T4, perché, come detto in precedenza, in alcune condizioni il T4 sarà preferenzialmente convertito in T3 revers che agisce come inibitore antagonista di T3 provocando un blocco dei ricettori tissutali, diminuendo così il metabolismo cellulare e sopprimendo la conversione da T4 in T3 e impedendo così l’assorbimento di T4 e T3 da parte della cellula.
Si deve tenere presente che, se un TSH normale non può essere utilizzato come un indicatore affidabile, un TSH elevato (sopra 2) è una chiara indicazione (tranne in situazioni particolari, come nel caso di un tumore TSH secernente) che il resto del corpo è affetto da attività tiroidea inadeguata perché il livello pituitario di T3 è sempre significativamente superiore al resto del corpo ed è sempre più rigorosamente verificato che individui che non presentano ipotiroidismo hanno un TSH sotto 2.
Così, il trattamento deve probabilmente essere iniziato in persone sintomatiche, dopo attenta valutazione del medico, già con TSH maggiore di 2.
Inoltre, alcuni individui possono secernere un TSH meno bioattivo così, a parità di TSH, una certa percentuale di individui patirà una ridotta stimolazione dell’attività della tiroide, limitando ulteriormente l’accuratezza dell esame TSH come misura di stato generale della tiroide.
La bioattività ridotta del TSH non viene attualmente rilevata dal test TSH comunemente utilizzato nella pratica clinica.
In USA è possibile valutare la funzionalità tiroidea testando i valori ormonali salivari, cosa che consente di rilevare la loro effettiva biodisponibilità.
Un paziente sintomatico con un livello di T3 inversa sopra la media e un FT3 non ottimale dovrebbe essere considerato un candidato per la supplementazione ormonale.
Un basso valore di Sex Hormone Binding Globuline (SHBG) può aiutare nella diagnosi di ipotiroidismo tissutale.
Uno studio pubblicato nel Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha valutato il livello di ipotiroidismo in 332 pazienti di sesso femminile sulla base di un punteggio clinico di 14 segni e sintomi di ipotiroidismo e le valutazioni periferiche. Lo studio ha trovato che il punteggio del riflesso alla caviglia è ben correlato con il livello tessutale di ormoni tiroidei, ma il TSH non aveva alcuna corrispondenza con questo test.
Il riflesso della caviglia aveva una specificità del 93% (93% di quelli con lenta fase di rilassamento dei riflessi aveva ipotiroidismo tissutale).
La misurazione dei riflessi e la valutazione clinica permettono una misurazione più accurata della biodisponibilità degli ormoni tiroidei rispetto al TSH e sono due aspetti importantissimi della visita medica.
Una combinazione dei livelli sierici di TSH, FT3, FT4, rT3, anticorpi anti-TPO, anticorpi antitireoglobulina e SHBG devono essere usati in combinazione con la valutazione e la misurazione della velocità dei riflessi, la temperatura corporea e la clinica e devono essere usati per la valutazione di insieme.
Se non si rinuncia al trattamento basato su un TSH normale senza ulteriori valutazioni si rischiano diagnosi errate e pessima gestione di un gran numero di pazienti ipotiroidei.
Allora sempre più si comprende come la riduzione dello stato infiammatorio sistemico deve essere perseguito, seguendo una alimentazione adeguata, uno stile di vita che ci porti a limitare le condizioni di stress e la scelta di un medico adatto alle nostre esigenze..perché tutto questo può fare molto la differenza !!!
A cura di: Franca Leccadito