Ci siamo resi conti che non avevamo mai fatto una trattazione approfondita della correlazione assai importante che lega il fumo alla psoriasi.
Spesso in molti blog che parlano di psoriasi e in generale tra i rimedi della nonna si consiglia agli ammalati di psoriasi di non fumare, ma non si danno mai le motivazioni e la “patogenesi” alla base di questa raccomandazione che sembra ovvia, ma non lo è poi così tanto.
In ambulatorio è piuttosto normale che il paziente ci racconti al termine della visita che fuma 10-15 sigarette al giorno come se fosse una cosa che non ha la minima influenza sul percorso terapeutico, o che non ha rilevanza clinica.
Spero che dopo la lettura di questo articolo tu ti faccia un esame di coscienza, basato su prove empiriche, e decida di troncare questa abitudine, che oltre che costosa, causa delle problematiche assai importanti.
La letteratura alla base di questo articolo è una meta-analisi del 2014, e dobbiamo dire davvero un ottimo lavoro.
Per chi non avesse dimestichezza con gli studi, la meta-analisi è una analisi approfondita di tutti gli studi pubblicati su un argomento, quindi i dati si basano su una grande quantità di persone, in cui si riassumono i risultati con una tabella comune che calcola il Rischio Relativo, detto anche RR, in cui si stabilisce, ovviamente con una precisione statistica, quando un certo comportamento aumenti o diminuisca il rischio di una patologia.
Psoriasis and smoking: a systematic review and meta-analysis
A.W. Armstrong,1 C.T. Harskamp,1 J.S. Dhillon1 and E.J. Armstrong2
Questo è il link per il full-text: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/bjd.12670
Tra l’altro come spesso capita, questo tipo di studi non ha conflitti di interessi, visto che non riguardano farmaci prescrivibili e i dati sono da leggere con una certa fiducia.
In questo articolo non parleremo di RR, OR e dati statistici, lasciamo ai professionisti guardare le tabelle riassuntive, che attestano comunque un OR ( versione alternativa di indicare l’RR per larga parte sovrapponibile) di circa 2 punti, che significa in altre parole che il fumatore, ovviamente predisposto alla psoriasi, ha una maggiore possibilità di manifestare la patologia, mettendo di fatto il fumo di sigaretta tra i possibili trigger, ma soprattutto nel già malato il fumo è correlato con l’indice PASI, che è uno score della gravità della psoriasi, valutando come nel fumatore la gravità della psoriasi sia peggiore rispetto al non fumatore.
Ora quello che a noi interessa è cercare di spiegare in maniera semplice quali sono i meccanismi che sono alla base di questo risultato e come il fumo di sigaretta sia in effetti un importante fattore scatenante da prendere in considerazione in un approccio di medicina funzionale.
Prima di andare nel dettaglio serve un’altra piccola premessa, che per noi è molto importante, ovviamente la correlazione è tanto più forte quanto maggiore è il numero di sigarette fumate, il numero di anni da fumatore, ma è importante valutare anche la qualità della barriera antiossidante che ciascuno ha. Deficit della barriera comportano un aumento della gravità dei danni da fumo anche con una minore quantità di sigarette fumate, ma ci torneremo poi, visto che tra i malati di psoriasi l’avere deficit di barriera antiossidante è piuttosto comune.
Gli effetti negativi del fumo sulla psoriasi si esplicano attraverso diversi meccanismi, ma i principali sono:
- aumento esponenziale dello stress ossidativo e deplezione della capacità antiossidante del plasma,
- disfunzioni dell’endotelio, soprattutto dei piccoli e piccolissimi vasi,
- aumento della viscosità del plasma,
- vasocostrizione periferica per effetto della nicotina,
- rilascio di citochine infiammatorie da parte delle sostanze tossiche contenute nel fumo.
Vediamoli uno per uno…
Il fumo come fonte di stress ossidativo
Prima di proseguire ti consigliamo la rilettura di questo vecchio articolo che spiega cosa è lo stress ossidativo: https://www.psoriasimetodoapollo.com/psoriasi-e-sole-cosa-devi-sapere/
Si è calcolato che ogni boccata di fumo aspirata contenga 10 elevato alla 17 radicali liberi, dovuti alla combustione del tabacco, credici è un numero enorme, che va moltiplicato per ogni boccata, per ogni sigaretta, per ogni giorno…
Si è visto che nella pelle del malato di psoriasi, sia nelle lesioni che nella superficie sana, c’è un forte aumento di radicali perossido e superossido, oltre che una ridotta quantità di antiossidanti. Questo è uno dei motivi per cui insistiamo nell’uso del glutatione liposomiale, perché sappiamo bene che lo stress ossidativo è un importante agente di attivazione immunitaria.
I radicali liberi sono attivatori diretti della cascata infiammatoria, ma hanno anche la capacità di creare importanti danni tissutali che aumentano il turnover cellulare. Membrane cellulari danneggiate costringono il nostro sistema immunitario, soprattutto i macrofagi di tipo 2, a demolire tessuti e a promuovere una continua proliferazione cellulare che sarebbe stata tranquillamente evitabile.
Le nostre cellule immunitarie hanno dei sensori molto sensibili dell’ossidazione tissutale, e vengono fortemente attivati dal danneggiamento radicalico delle strutture cellulari.
Considerando che la psoriasi prevede già un notevole aumento della velocità di ricambio dei cheratinociti, un così importante aumento del danno da radicali non è un fattore che ci aiuta, anzi…
Disfunzione endoteliale
L’endotelio è lo strato cellulare che ricopre internamente i nostri vasi, dai più grandi ai più piccoli, ed è quello in diretto contatto con il flusso ematico. Per questa sua particolarità gioca un ruolo primario come sensore del flusso ematico e delle eventuali anomalie che si possono verificare, l’endotelio è alla base della coagulazione sanguigna, dei meccanismi di segnalazione infiammatoria e della indicazione alla regolazione da parte del sistema nervoso autonomo dei fenomeni di vasodilatazione e vasocostrizione.
Il fumo è un importantissimo fattore di danneggiamento endoteliale, per una serie di fattori, da una parte sicuramente ossidativi, ma anche per la importante secrezione di citochine infiammatorie dovute alla nicotina e dagli altri tossici, si è visto infatti che il fumo è responsabile dell’increzione di IL12, Il2, Interferone-gamma, TNF e GMSF (stimolatore di granulocito-monocito poiesi).
Questa continua produzione di citochine infiammatorie, stimola inoltre la produzione di VEGF e di EGF che sono tutti fattori di crescita, il primo angiogenetico, il secondo epiteliale che giocano un importante ruolo negativo nella psoriasi, e sono importanti anche nel danno ateroslcerotico dell’endotelio. A quanto pare questo è uno dei legami che associa la psoriasi con l’aumento dei fenomeni di aterosclerosi
Diminuzione del flusso ematico microcircolatorio
Anche qui ti consigliamo la lettura di questo articolo che abbiamo recentemente pubblicato se vuoi approfondire il meccanismo del microcircolo: https://www.psoriasimetodoapollo.com/psoriasi-e-microcircolo/
Tra gli effetti noti della nicotina troviamo la capacità di causare vasocostrizione periferica per stimolazione diretta dei recettori che si chiamano appunto nicotinici.
Qui i meccanismi ce li spiega molto bene questo lavoro del 2014:
Immediate Effect of Passive Smoking on Microcirculatory Flow
PETER HENRIKSSON,* QING LU,† ULF DICZFALUSY,† AND ANNA FREYSCHUSS‡
Questo è il link al full-text, ma ti avviso che è a pagamento: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/micc.12137
In questo studio si misura come crolla il flusso capillare periferico dopo il fumo di una singola sigaretta, e questo viene confrontato ad un gruppo di controllo.
Il flusso capillare passa da 500 mm/sec a circa 250 mm/sec, in pratica si dimezza la portata del microcircolo.
Sappiamo bene come una cattiva microcircolazione non consente una corretta ossigenazione tissutale, aumentando i fenomeni di stress ossidativo e di sofferenza cellulare, ma porta anche all’accumulo di metaboliti cellulari che dovrebbero essere eliminati, ma non lo sono.
Per un normale fumatore, che fuma una decina di sigarette al giorno, questa diminuzione del flusso riguarda la maggior parte della giornata, con un importantissimo effetto cumulo.
Quanto detto per la psoriasi dermatologica è estendibile anche all’artrite psoriasica, visto che lo stress ossidativo gioca un ruolo primario anche in questa patologia, forse superiore alla forma dermatologica.
https://akademiai.com/doi/pdf/10.1556/650.2016.30589
Conclusioni
Da parte nostra ci auspichiamo che tu abbia letto con interesse, anche se siamo stati un po’ tecnici, e che prenda la decisione migliore per la tua salute e per il tuo portafogli facendo il possibile per interrompere questa dannosissima abitudine, che ovviamente non riguarda solo la psoriasi, ma aumenta il rischio di malattie ben peggiori che non vogliamo nemmeno citare in questo articolo.
Per quanto riguarda il fumo di sigaretta elettronica, ovviamente non essendoci una combustione lo stress ossidativo è assai minore, ma non sono ancora chiari gli effetti delle sostanze contenute. Se dobbiamo dire la nostra la sigaretta elettronica può essere vista come un ponte di transizione tra il fumo tradizionale e lo smettere del tutto, per poter sopportare meglio la dipendenza psicologica legata alla gestualità, ma il nostro consiglio molto sentito è di provare a smettere definitivamente, o meglio come dice il Maestro Yoda, “fare o non fare, non c’è provare”.
Ad Majora
Lo staff del Metodo Apollo