Un collegamento che rischia di essere sottovalutato è la correlazione tra anomalie del microcircolo e la psoriasi, resta invece un argomento incredibilmente interessante, soprattutto alla luce della moderna biologia molecolare che ha saputo chiarire molto bene la relazione che intercorre tra l’infiammazione, l’endotelio e il sistema immunitario.
Resta molto complesso rendere dei concetti molto tecnici in parole che possono essere comprese da tutti, e soprattutto riuscire a dare delle indicazioni utili ad affrontare il problema senza che un articolo diventi una sterile lectio magistralis di scarsa utilità pratica.
Le forme di psoriasi che dimostrano le maggiori anomalie del microcircolo sono quelle distali, quindi quelle che colpiscono tibie, caviglie e dorso del piede, polsi e dorsi delle mani con o senza interessamento ungueale.
La regola vuole che più un distretto corporeo si trova in periferia e più debba essere efficiente il microcircolo per apportare una corretta ossigenazione ed una funzionale eliminazione delle scorie metaboliche.
Nell’esperienza clinica sappiamo che nel mondo moderno una delle principali cause di malattia è l’apparato cardio-circolatorio, ma senza arrivare ad eventi maggiori come infarti ed ictus, la maggior parte della popolazione ha problemi di gambe gonfie, edemi, flebopatie, arteriopatie obliteranti periferiche e chi più ne ha più ne metta, al punto tale che cardioASA, antiaggreganti, farmaci per il colesterolo e diuretici sono prescritti quasi a tappeto per cercare di far fronte a queste problematiche.
Cosa succede quando i nostri tessuti non sono sufficientemente ossigenati o accumulano scorie metaboliche?
Che vanno in sofferenza, che sia di tipo ipossico o tossico, il risultato cambia poco, le nostre cellule reagiscono rilasciando molecole pro-infiammatorie che attraverso il richiamo del sistema immunitario e di tutti quei meccanismi infiammatori cercano di lanciare un avviso che qualcosa non è ottimale.
Purtroppo in questi anni abbiamo imparato che una maggior attivazione del sistema immunitario, soprattutto quello vicino al derma, per noi malati di psoriasi significa rischiare che si verifichi un aumento dell’attività autoimmune con il mantenimento o il peggioramento della psoriasi.
Lasciamo questo studio che racconta il legame tra l’endotelio, che è lo strato interno dei nostri vasi, quello a contatto con il sangue, e la psoriasi.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29054972
Come dicevamo qualche riga indietro, la cura e la salvaguardia del microcircolo riveste un ruolo molto importante, soprattutto nelle psoriasi distali, è inutile che prendiamo integratori preziosissimi se questi poi non arrivano dove devono…
Lasciamo la parola al Dott. Dacomo che è un grande esperto di microcircolo, ma ci teniamo a chiudere questa introduzione che i due più grandi nemici della salute del microcircolo sono la sedentarietà e il fumo, che per effetti vasocostrittivi soprattutto periferici uniti ad una enorme ingestione di radicali liberi determinano danni enormi ai nostri vasi, e non solo.
Buona lettura!
C’è sempre più attenzione sul ruolo della Microcircolazione nel mondo medico, perché c’entra come “causa, concausa o conseguenza” nel 95% delle 45mila patologie esistenti, nelle quali occorre prendere in considerazione Ogni cosa che può far migliorare le condizioni di salute del paziente.
Fisiologicamente la Microcircolazione viene compromessa da una moltitudine di fattori. Nasciamo con un “potenziale 100” di salute, e via via, ogni giorno, ci “giochiamo” qualche percentile per cause imputabili all’inquinamento ambientale, alimentare ecc…
Virus, batteri, e malattie di vario tipo, intaccano la nostra “riserva di salute”, riducendo il nostro potenziale fino a portarci, inevitabilmente alla morte.
Mio figlio mi ha chiesto: ma è vero che potremmo campare fino a 120 anni?
Sì, gli ho risposto! Alla nascita, chi più chi meno, ci si trova con 100 colpi da sparare…
…e come in un videogioco, quando li hai sparati tutti: “game-over”.
Ma, nella metafora, abbiamo toccato un argomento spinoso: la nascita.
Non tutti nascono con questo “potenziale 100”… vuoi per un progetto non perfetto (qualche alterazione genetica), vuoi per qualche problema nella gestazione, o nell’atto della nascita in senso stretto (basti pensare all’anossia in cui alcuni bimbi incidentalmente incappano durante il parto, ed alle drammatiche conseguenze che questa momentanea mancanza di ossigeno può determinare). Molte sono le “occasioni” per giocarsi qualche cartuccia… fin da subito!
Nella nostra vita piena di insidie, subiamo colpi, alcuni li pariamo, alcuni li attutiamo, alcuni ci feriscono profondamente, altri irrimediabilmente. Ma in tutta questa guerra per la sopravvivenza c’è un attore sempre sul palco: il microcircolo.
Quando ci poniamo il problema se in una patologia può essere utile un farmaco o l’altro, diamo per scontato un sacco di cose. Come fa il farmaco ad arrivare fino all’obiettivo da raggiungere? Introduciamo il farmaco (ma potrebbe essere anche un integratore, o un rimedio di altro tipo, ma anche la stessa alimentazione) in bocca, o in vena, e confidiamo che arrivi all’obiettivo da raggiungere, ovvero al “target”.
Tutto questo lavoro di traghettamento del principio attivo al target viene svolto dalla “circolazione sanguinea”, che dapprima con vasi importanti, poi con vasi via via più piccoli, si diffonde in ogni angolo dell’organismo fino ad arrivare con capillari minuscoli (grandi un centesimo di un capello) al target.
Dovete pensare al microcircolo come ad un postino con la sua motoretta… Arriva fino al domicilio del destinatario, ed imbuca nella cassetta delle lettere proprio ciò che era indirizzato a Quello specifico destinatario.
È ovvio che, se nessuno porta la “busta” fino al domicilio, non si potrà beneficiare del contenuto. [sì, lo so che quello del postino, di questi tempi, è l’esempio più antipatico che potessi prendere, ma rende l’idea 😉 ]
Ora, capita l’importanza del microcircolo, dobbiamo pensare che il “ruolo del postino” descrive bene solamente il tragitto in andata (ovverosia al microcircolo arterioso).
Ora pensiamo anche al ritorno.
Il nostro “target” è la cellula (… qualsiasi cellula!)
Il postino (microcircolo arterioso) ha portato tutto quello di cui aveva bisogno (ossigeno, nutrienti, principi attivi dei farmaci) alla cellula.
Ma ora pensate alla cellula come ad una casa, ad un ufficio, ad una piccola fabbrica in cui vengono svolte delle attività. Queste attività comportano la produzione di rifiuti (scorie, cataboliti, anidride carbonica) che devono essere portati fuori dalla cellula stessa. Immaginate di non riuscire a portar fuori la spazzatura… oppure a riuscire solo a posizionarla davanti alla porta di casa e che continui ad essere accumulata lì, per giorni… mesi… anni!
A questo punto, la vostra spazzatura complicherà talmente tanto la vita della casa, che renderà l’aria invivibile, il puzzo infernale… e, per giunta, renderà difficile al “postino” portare anche quello di cui avete bisogno per far funzionare la cellula.
Nella sua componente di ritorno (microcircolo venoso) dopo l’attimo in cui il “postino” consegna quel che deve consegnare, un solo istante dopo, sulla stessa stradina, riparte “l’omino ecologico”, con il suo carico di spazzatura, per sgomberare la casetta da tutto quel che non serve più.
Incredibile vero?
Incredibilmente semplice… ed incredibilmente sconosciuto questo processo elementare.
Si tratta di “fisiologia”. Una materia trasversale, e che regola le sottili leggi della sopravvivenza di tutti i sistemi viventi.
Ora pensiamo ad un ultimo passaggio chiave:
Abbiamo detto che possiamo immaginarci il microcircolo arterioso come al “postino” che porta tutto quel di cui ha bisogno la cellula, ed il microcircolo venoso come “all’omino ecologico” che porta via la spazzatura. Ok?
Si, ma questo avviene per Tutte le cellule… per Ogni cellula… anche per quelle dei grossi nervi (si chiamano “vasa-nervorum”) ed anche per quelle dei grossi vasi (si chiamano “vasa-vasorum”).
Sì, avete capito bene: i grossi vasi, sono irrorati/nutriti/drenati dai piiiiccccoli vasi che si chiamano Microcircolazione!
È importante la Microcircolazione?
Vogliamo conoscerla meglio e capire come influenza le patologie dermatologiche?
Una volta si usavano i “raggi ultravioletti” per il trattamento esterno della psoriasi.
È stato recentemente pubblicato un articolo che sottolinea come nella psoriasi, essendo presente una “infiammazione” di fondo capace di interferire con il funzionamento anche di sistemi ed organi interni, l’irradiazione con ultravioletti dà cambiamenti del quadro clinico ma causa una “minor deformabilità” dei globuli rossi, tale da poter affermare che questo trattamento non riesce a modificare la comorbilità con problematiche cardiovascolari. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31156140
In pratica, la riduzione della deformabilità dei globuli rossi diventa un problema, anziché un vantaggio nel trasporto di ossigeno ai tessuti.
[Tant’è che uno studio sulla CFS (sindrome da stanchezza cronica) ha evidenziato come unico marker della patologia il deficit di deformabilità dei globuli rossi! Ciò significa che basta questo per creare alterazioni funzionali e vere e proprie patologie. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30594919]
Come ricorda un recente studio (2017) sui cambiamenti microvascolari nella psoriasi volgare, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27633550 “la proliferazione epidermica, i cambiamenti infiammatori e l’angiogenesi sono caratteristiche preminenti nelle lesioni croniche della psoriasi”. L’iperplasia epidermica risulta correlata all’angiogenesi (più tessuto ho e più l’organismo si organizza per nutrirlo e controllarlo dal punto di vista neurovegetativo). Mentre, è correlata all’infiammazione del derma la linfoangiogenesi (per la necessità di “drenare” sostanze infiammatorie dai loci infiammatori).
Nello studio dei Farmaci, si è prestata molta attenzione all’influenza degli stessi sul comportamento della Microcircolazione, senza mai cogliere il nesso ontologico della reazione angiogenetica. “Il male” è la risposta autoimmune, il microcircolo non è la causa ma la risposta del corpo ad un disordine autoimmune che si esplica anche nel “portare e portar via” sangue (laddove ci riesce, con reazioni vasomotorie fenomeno-specifiche) laddove non ci riesce, attraverso angiogenesi che porta con se tutti i sistemi di controllo della motricità vasale coordinati dall’ortosimpatico (unitamente a tutto il corredo di recettori polimodali e terminazioni sensitive libere, capaci… a differenti soglie, di trasmettere il “prurito” prima ancora che il dolore).
In tal senso deve essere interpretato il ruolo sull’angiogenesi di alcuni farmaci, presentato come successo clinico, perché se riduco l’infiammazione e l’iperplasia del derma, riduco anche la necessità di una maggior arborizzazione angiogenetica, ma se riesco a far funzionare meglio il microcircolo che c’è, non avrò quella sovra-rappresentazione recettoriale [così come si portano dietro altre patologie sistemiche a sfondo autoimmune come la Fibromialgia. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15743467]
In Fisioterapia sono stati fatti importanti passi in avanti con lo studio di campi magnetici ultradeboli a frequenze specifiche che stimolano la microcircolazione attraverso la vasomozione. Il paziente che ha bisogni continuativi in malattie sistemiche si trova adesso nella possibilità di usufruire di un “aiuto” quotidiano attraverso l’adozione di questi dispositivi.
La chiave di lettura è impegnativa, come l’assunzione di un farmaco, o la continua attenzione all’alimentazione, ma porta il vantaggio dell’assenza di effetti collaterali e della praticità e semplicità dell’utilizzo (i trattamenti vengono fatti al domicilio del paziente due volte al giorno per pochi minuti. Pochi, ma sufficienti per stimolare la microcircolazione a funzionare in maniera ottimale sia nella componente arteriosa che venolinfatica).
Con una migliore efficienza della microcircolazione, anche i farmaci ed i principi attivi dell’alimentazione e dell’integrazione alimentare, aumentano l’efficacia aumentandone la biodisponibilità. Questo si concretizza spesso in un minor bisogno dei farmaci (così come è già stato verificato con gli antibiotici, i chemioterapici, l’insulina, e gli antiaggreganti piastrinici).
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12793569
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27959944
La terapia della microcircolazione non cura le patologie, ma mette l’organismo nelle migliori condizioni per poterlo fare, perciò è molto importante!
A cura di: Dr. Nicola Dacomo – Fisioterapista, Terapista della Riabilitazione, Divulgatore Scientifico